Biden accetta di vietare le bandiere dell'orgoglio LGBTQ+ dalle ambasciate statunitensi

L'amministrazione Biden accetta di vietare le bandiere dell'orgoglio LGBTQ+ dalle ambasciate statunitensi per far passare la legge di spesa

In un recente sviluppo politico, l'amministrazione Biden ha accettato una clausola controversa che vieta di sventolare le bandiere dell'orgoglio LGBTQ+ presso le ambasciate statunitensi, nel tentativo di garantire l'approvazione di una legge di spesa fondamentale per consentire al governo federale di continuare a operare fino al 30 settembre. La decisione ha generato molte discussioni e preoccupazioni tra la comunità LGBTQ+ e i suoi sostenitori.

Il divieto è stato fortemente voluto dai repubblicani nell'ambito di un accordo sulla spesa pubblica, ed è stato sostenuto attivamente soprattutto dal presidente della Camera Mike Johnson, anti-LGBTQ+. I conservatori di tutto il Paese hanno proposto e promulgato simili divieti per censurare in modo specifico le bandiere dell'orgoglio arcobaleno. La misura federale mira a limitare l'esposizione di tutte le bandiere diverse da quella statunitense fuori dalle ambasciate, ma non impedisce ai singoli lavoratori di esporle. La misura è stata descritta come mirata a tutte le bandiere "politiche", comprese "Black Lives Matter" o la "Black American Heritage Flag".

La bandiera arcobaleno è stata esposta nelle ambasciate durante il Pride Month di giugno e nella Giornata internazionale contro l'omofobia, la transfobia e la bifobia del 17 maggio. La bandiera arcobaleno è stata esposta per la prima volta dall'amministrazione Obama prima del divieto dell'amministrazione Trump, poi annullato dall'amministrazione Biden. Tuttavia, il presidente Joe Biden sembra aver rinnovato la sua approvazione del divieto a sostegno della House Resolution 2882, una legge di finanziamento del governo. Il suo ufficio ha dichiarato in un comunicato di "sollecitare fortemente una rapida approvazione" della legge "critica", ma non ha riconosciuto che la disposizione limita la bandiera.

In particolare, il disegno di legge finanzierà anche numerose iniziative sanitarie, tra cui la riautorizzazione del Piano d'emergenza del Presidente per l'assistenza all'AIDS (PEPFAR). Questo programma, istituito dal Presidente George W. Bush, ha salvato 25 milioni di vite in tutto il mondo attraverso iniziative di prevenzione dell'infezione da HIV. Sebbene il programma sia stato riautorizzato per un solo anno dalla legge, l'amministrazione Biden ha dichiarato di "continuare a chiedere al Congresso di riautorizzare il PEPFAR per altri cinque anni".

Se la legge verrà approvata, il divieto di esporre le bandiere durerà solo fino alla fine dell'accordo di finanziamento, che terminerà alla fine dell'anno finanziario il 30 settembre. Questa decisione riflette un compromesso tra pressione politica e politica pratica, evidenziando al contempo le sfide affrontate dalla comunità LGBTQ+ nella lotta per l'uguaglianza e il riconoscimento. Per molti, è un promemoria della necessità di un lavoro instancabile e di un'azione di advocacy, anche nei momenti in cui sembrano essere stati compiuti dei progressi.

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